Il ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano

Questo ragazzo della via Gluck
Si divertiva a giocare con me
Ma un giorno disse
Vado in città .
..

TITOLO: Il ragazzo della via Gluck
AUTORI: testo Luciano Beretta, Miki Del Prete – musica Adriano Celentano, arrangiamento Detto Mariano.
GENERE: folk
ANNO: febbraio 1966

Il ragazzo della via Gluck‘ è una delle canzoni più note di Adriano Celentano; la portò al Festival di Sanremo nel 1966, ma venne subito eliminata dalla competizione dopo la prima sera. Tuttavia ebbe subito dopo un grande successo di pubblico, diventando una delle più rappresentative di Celentano, sia per i molti riferimenti autobiografici che per l’introduzione della tematica ambientalista a lui molto cara.
Il ragazzo di cui questa canzone racconta la storia è Celentano stesso; la via Gluck è la strada del quartiere di Milano in cui Celentano è nato e cresciuto, fino al giorno in cui, con la famiglia, si dovette trasferire in città. i prati in cui aveva trascorso la sua infanzia, con il passare degli anni, vengono coperti dal cemento; diventano un mondo perduto, ricordato con nostalgia e rimpianto.

Ecco il video della canzone:

-testo-
Il ragazzo della via Gluck

Questa è la storia
Di uno di noi
Anche lui nato per caso in via Gluck
In una casa, fuori città
Gente tranquilla, che lavorava
Là dove c’era l’erba ora c’è
Una città
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà

Questo ragazzo della via Gluck
Si divertiva a giocare con me
Ma un giorno disse
Vado in città
E lo diceva mentre piangeva
Io gli domando amico
Non sei contento
Vai finalmente a stare in città
Là troverai le cose che non hai avuto qui
Potrai lavarti in casa senza andar
Giù nel cortile

Mio caro amico, disse
Qui sono nato
In questa strada
Ora lascio il mio cuore
Ma come fai a non capire
È una fortuna, per voi che restate
A piedi nudi a giocare nei prati
Mentre là in centro io respiro il cemento
Ma verrà un giorno che ritornerò
Ancora qui
E sentirò l’amico treno
Che fischia così
“Uah, uah”

Passano gli anni
Ma otto son lunghi
Però quel ragazzo ne ha fatta di strada
Ma non si scorda la sua prima casa
Ora coi soldi lui può comperarla
Torna e non trova gli amici che aveva
Solo case su case
Catrame e cemento

Là dove c’era l’erba ora c’è
Una città, ah
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà, ah

Non so, non so
Perché continuano
A costruire, le case
E non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba

Eh no
Se andiamo avanti così, chissà
Come si farà
Chissà
Chissà
Come si farà

Rievocando la perdita della sua casa d’infanzia, la canzone è anche un malinconico lamento sulla rapida urbanizzazione durante l’espansione economica in Europa nel secondo dopoguerra e sulla perdita dell’ambiente conosciuto e dei terreni coltivabili.
Questo era un argomento molto sentito e ampiamente condiviso all’epoca, cosa che ha di certo contribuito al grande successo della canzone e alle sue numerose cover e traduzioni in altre lingue.

Talvolta la canzone viene ricordata anche come una della prime canzoni ‘rap’ italiane.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ragazzo_della_via_Gluck

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.