Il mio canto libero – Lucio Battisti

In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero sei tu.
..

TITOLO: Il mio canto libero
AUTORI: Mogol, Lucio Battisti
GENERE: pop
ANNO: novembre 1972

Il mio canto libero‘ è un grande successo di Battisti, un classico della musica leggera italiana.
La canzone è al tempo stesso una dichiarazione d’amore e una difesa dell’amore stesso, della libera scelta per quel che riguarda i sentimenti di una giovane coppia: sentono che il loro amore gli permetterà di essere finalmente liberi, di levarsi al di sopra delle ipocrisie e delle inutili costrizioni sociali, aderendo ad ideali più puri e naturali.
Come rivelato dallo stesso Mogol, la canzone è stata ispirata dalla sua relazione con una nuova compagna, la pittrice e poetessa Gabriella Marazzi, dopo la fine del suo matrimonio; insieme acquistarono un mulino ed andarono ad abitare in un vecchio cascinale («ricoperto dalle rose selvatiche»). In quel tempo la società italiana era ancora piuttosto conformista e tradizionalista, e una relazione del genere non era ben vista dai benpensanti.

Ecco il video della canzone:

-testo-
Il mio canto libero

In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero sei tu
E l’immensità
Si apre intorno a noi
Al di là del limite degli occhi tuoi

Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al pianto
E s’innalza altissimo e va
E vola sulle accuse della gente
A tutti i suoi retaggi indifferente
Sorretto da un anelito d’amore
Di vero amore

In un mondo che (Pietre, un giorno case)
Prigioniero è (Ricoperte dalle rose selvatiche)
Respiriamo liberi io e te (Rivivono, ci chiamano)
E la verità (Boschi abbandonati)
Si offre nuda a noi (Perciò sopravvissuti, vergini)
E limpida è l’immagine (Si aprono)
Ormai (Ci abbracciano)

Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime in noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s’alza un vento tiepido d’amore
Di vero amore
E riscopro te

Dolce compagna che
Non sai domandare, ma sai
Che ovunque andrai
Al fianco tuo mi avrai
Se tu lo vuoi

Pietre, un giorno case
Ricoperte dalle rose selvatiche
Rivivono, ci chiamano
Boschi abbandonati
E perciò sopravvissuti vergini
Si aprono, ci abbracciano

In un mondo che
Prigioniero è
Respiriamo liberi
Io e te
E la verità
Si offre nuda a noi
E limpida è l’immagine ormai

Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime in noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s’alza un vento tiepido d’amore
Di vero amore
E riscopro te

Mogol, dopo la morte di Battisti, rivelò che inizialmente la canzone era stata proposta a Mina, che però rifiutò di registrare la canzone, pensando che fosse un brano abbastanza forte per diventare una hit.
Nel tempo ne sono state fatte varie cover da altri cantanti, e anche versioni in altre lingue.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mio_canto_libero/Confusione

https://en.wikipedia.org/wiki/Il_mio_canto_libero_(song)

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