I giardini di marzo – Lucio Battisti

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te .
..

TITOLO: I giardini di marzo
AUTORI: Mogol, Lucio Battisti
GENERE: pop
ANNO: 1972

I giardini di marzo‘ è uno dei brani più iconici e rappresentativi di Lucio Battisti.
Il testo, scritto da Mogol, si basa su ricordi autobiografici e riflessioni poetiche che viaggiano tra nostalgia e solitudine; la canzone sviluppa dei brevi ‘quadri’ relativi a vari momenti della sua vita; l’infanzia, con le difficoltà economiche, la solitudine e il disagio esistenziale; poi l’adolescenza e la giovinezza, in cui si apre all’amore e alla vita, ma anche ad incomprensioni, delusioni e addii.

Ecco il video della canzone:

-testo-
I giardini di marzo

Il carretto passava e quell’uomo gridava ‘Gelati!’
Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti
Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
Il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti

All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
Io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
Poi, sconfitto, tornavo a giocar con la mente i suoi tarli
E alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli
(mm, mm)

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani come vedi non tremano più
E ho nell’anima
In fondo all’anima cieli immensi
E immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L’universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è

I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori
Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “Tu muori”
“Se mi aiuti, son certa che io ne verrò fuori”
Ma non una parola chiarì i miei pensieri
Continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri
(mm)

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani come vedi non tremano più
E ho nell’anima
In fondo all’anima cieli immensi
E immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L’universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è


I ‘giardini di marzo‘ del titolo sono un luogo in cui si svolge il cambiamento della stagione: arriva la primavera, e anche il protagonista percepisce un cambiamento dentro di sé: si sente più sicuro, e pieno di amore da offrire; tuttavia ancora non riesce ad integrarsi perfettamente alla vita, a comprendere fino in fondo le persone con cui si relaziona.
La melodia, dolce e malinconica, si abbina perfettamente con le atmosfere e i sentimenti evocati dal testo. Si possono scorgere influenze dal folk rock britannico e americano dell’epoca, ma rielaborate in modo personale.

La bellezza della canzone sta nella sua capacità di entrare in risonanza emotiva con gli ascoltatori attraverso la sua narrazione profonda e sincera.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/I_giardini_di_marzo/Comunque_bella

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