Io vagabondo (che non sono altro) – I Nomadi

Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho .
..

TITOLO: Io vagabondo (che non sono altro)
AUTORI: Alberto Salerno (testo), Damiano Dattoli (musica)
GENERE: pop rock
ANNO: 1972

Io vagabondo‘ è la canzone che i Nomadi presentarono a Un disco per l’estate del 1972, classificandosi al tredicesimo posto. Era una canzone manifesto, che incarnava gli ideali di libertà del ’68; presenta una struttura semplice, ma un testo che parla al cuore dei giovani. Ebbe un grande successo di pubblico, scalò le classifiche, ma poi gradualmente uscì dal repertorio e la band non la eseguiva neanche più ai concerti.
A partire dal 1992, dopo la prematura scomparsa di Augusto Daolio, il brano conobbe una seconda giovinezza grazie al programma ‘Karaoke’ di Fiorello, in cui veniva eseguita spessso. Tutt’ora è una della canzoni italiane più conosciute, un brano che ha attraversato le generazioni e continua ad emozionare.
Molti artisti ne hanno fatto varie cover e versioni anche in altre lingue.

Ecco il video della canzone:

-testo-
Io vagabondo (che non sono altro)

Io un giorno crescerò
E nel cielo della vita volerò
Ma un bimbo che ne sa
Sempre azzurra non può essere l’età

Poi una notte di settembre mi svegliai
Il vento sulla pelle
Sul mio corpo il chiarore delle stelle
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile

Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio

Sì, la strada è ancora là
Un deserto mi sembrava la città
Ma un bimbo che ne sa
Sempre azzurra non può essere l’età

Poi una notte di settembre me ne andai
Il fuoco di un camino
Non è caldo come il sole del mattino
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile

Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio

Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio

Proprio qualche giorno prima della tua scomparsa, un giovane di belle speranze e grande amico dei Nomadi, Rosario Fiorello, esordì in televisione con un programma che avrebbe rivoluzionato la storia del piccolo schermo. Era il 28 settembre 1992 e nasceva il “Karaoke”, trenta minuti di canzoni interpretate da persone comuni che a turno salivano sul palco. lo vagabondo, inaspettatamente, divenne una delle colonne portanti del programma conoscendo così una seconda giovinezza, per certi aspetti più luminosa della prima e di sicuro più commovente. Non so se sia stata una beffa o un segno del destino che proprio tu, Ago, non ti sia potuto godere la rinascita della nostra canzone.
Qualcuno le chiama coincidenze, altri ancora segnali divini. Io a volte penso che tu ci abbia messo lo zampino per dare una nuova vita al brano che forse meglio di tutti ti ha rappresentato e che più di ogni altro è rimasto impresso nella mente di generazioni di fan. Nell’immaginario di molti, il tuo timbro e la tua mimica inconfondibili alle prese con lo vagabondo hanno incarnato il manifesto stesso di un’epoca.
{Dal libro: “Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti”, di Beppe Carletti}

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Io_vagabondo_(che_non_sono_altro)

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