Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho ...
-testo-
Io vagabondo (che non sono altro)
Io un giorno crescerò
E nel cielo della vita volerò
Ma un bimbo che ne sa
Sempre azzurra non può essere l’età
Poi una notte di settembre mi svegliai
Il vento sulla pelle
Sul mio corpo il chiarore delle stelle
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile
Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Sì, la strada è ancora là
Un deserto mi sembrava la città
Ma un bimbo che ne sa
Sempre azzurra non può essere l’età
Poi una notte di settembre me ne andai
Il fuoco di un camino
Non è caldo come il sole del mattino
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile
Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Proprio qualche giorno prima della tua scomparsa, un giovane di belle speranze e grande amico dei Nomadi, Rosario Fiorello, esordì in televisione con un programma che avrebbe rivoluzionato la storia del piccolo schermo. Era il 28 settembre 1992 e nasceva il “Karaoke”, trenta minuti di canzoni interpretate da persone comuni che a turno salivano sul palco. lo vagabondo, inaspettatamente, divenne una delle colonne portanti del programma conoscendo così una seconda giovinezza, per certi aspetti più luminosa della prima e di sicuro più commovente. Non so se sia stata una beffa o un segno del destino che proprio tu, Ago, non ti sia potuto godere la rinascita della nostra canzone.
Qualcuno le chiama coincidenze, altri ancora segnali divini. Io a volte penso che tu ci abbia messo lo zampino per dare una nuova vita al brano che forse meglio di tutti ti ha rappresentato e che più di ogni altro è rimasto impresso nella mente di generazioni di fan. Nell’immaginario di molti, il tuo timbro e la tua mimica inconfondibili alle prese con lo vagabondo hanno incarnato il manifesto stesso di un’epoca.
{Dal libro: “Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti”, di Beppe Carletti}
https://it.wikipedia.org/wiki/Io_vagabondo_(che_non_sono_altro)