Spunta la luna dal monte – Pierangelo Bertoli e Tazenda

Spunta la luna dal monte
Beni intonende unu dillu
Spunta la luna dal monte.
..

TITOLO: Spunta la luna dal monte
AUTORI: Luigi Marielli, Pierangelo Bertoli
GENERE: Folk
ANNO: 1991

Spunta la luna dal monte nasce dall’unione artistica tra il cantautore Pierangelo Bertoli e il gruppo etno-poo dei Tazenda; con questo brano parteciparono al festval di Sanremo del 1991, ed arrivarono quinti. Il brano prende il via da una canzone dal titolo Disamparados (disperati), scritta in lingua sarda da Luigi Marielli, componente dei Tazenda; era però un brano troppo lungo e complesso per Sanremo, e fu necessario riadattarlo; Bertoli scrisse delle parti in italiano, che si alternavano alle parti in sardo.
Ne risultava un brano che parlava di disperazione, ma anche di speranza, rappresentata da quella ‘luna che spunta dal monte’, ad illuminare e consolare i disperati.
La melodia presenta un ritmo trascinante e momenti in cui emerge il suono delle cornamuse.
Alla fine dell’esibizione il pubblico si lasciò andare ad un applauso così prolungato che gli artisti ritornarono sul palco a ringraziare, cosa non prevista dalla scaletta.

Ecco il video della canzone ‘Spunta la luna dal monte’:

-testo-
Spunta la luna dal monte

Notte scura, notte senza la sera
Notte impotente, notte guerriera
Per altre vie, con le mani le mie
Cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
Spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
Cercando la luna, cercando
Danzandoti nella mente,
Sfiorando tutta la gente
A volte sciogliendosi in pianto
Un canto di sponde sicure
Ben presto dimenticato
Voce dei poveri resti di un sogno mancato

In sos muntonarzos, sos disamparados
Chirchende ricattu, chirchende
In mesu a sa zente, in mesu
A s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende

Bois fizus ‘e niunu
In sos annos irmenticados
Tue n’dhas solu chimbantunu
Ma paren’ chent’ annos.

Coro meu, fonte ‘ia, gradessida
Gai purudeo, potho bier’sa vida.

Dovunque cada l’alba sulla mia strada
Senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
Beni intonende unu dillu
Spunta la luna dal monte
Spunta la luna dal monte
Beni intonende unu dillu
Spunta la luna dal monte
Beni intonende unu dillu

In sos muntonarzos, sos disamparados
Chirchende ricattu, chirchende
In mesu a sa zente, in mesu
A s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende

Tra volti di pietra tra strade di fango
Cercando la luna, cercando
Danzandoti nella mente,
Sfiorando tutta la gente
A volte sedendoti accanto
Un canto di sponde sicure
Di bimbi festanti in un prato
Voce che sale più in alto
Di un sogno mancato

In sos muntonarzos, sos disamparados
Chirchende ricattu, chirchende

In mesu a sa zente, in mesu
A s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende

Spunta la luna dal monte
Beni intonende unu dillu

– traduzione delle parti in sardo-














Nell’immondezzaio, i disperati
cercando da mangiare, cercando
in mezzo alla gente, in mezzo
alla strada domandando
la vita si sveglia piangendo

Voi figli di nessuno
negli anni dimenticati
tu ne hai solo 51
ma sembrano cent’anni

Cuore mio, fonte chiara e pulita
dove anche io, posso bere alla vita




Viene intonando un canto


Viene intonando un canto

Viene intonando un canto

Nell’immondezzaio, i disperati
cercando da mangiare, cercando
in mezzo alla gente, in mezzo
alla strada domandando
la vita si sveglia piangendo









Nell’immondezzaio, i disperati
cercando da mangiare, cercando
in mezzo alla gente, in mezzo
alla strada domandando
la vita si sveglia piangendo


Viene intonando un canto


Il testo originale della canzone descrive un paesaggio della Sardegna in cui la luna sorge da dietro le montagne e in cui si vedono bambini poveri che giocano in un prato, i disperati, in lingua sarda “disamparados“. Il testo in italiano non si discosta da questo paesaggio crepuscolare.

Spunta la luna dal monte, invece, è molto attuale e per capire il perché bisogna leggere la traduzione della parte in dialetto sardo: negli immondezzai stanno i miserabili, ma anche per loro, quando tirano su gli occhi, spunta la luna dal monte, quindi c’è la speranza. In questo momento, dove ognuno pensa al suo orticello, credo sia un modo per dire che bisognerebbe anche guardarsi intorno e vedere che c’è chi sta peggio di noi.
{Alberto Bertoli. Dal libro “Chiamo dopo”, di Giacomo “Jack” Baldelli, Giovanni Di Raimo}

“il risultato fu che all’interno dello stesso brano si trovarono a convivere due canzoni distinte, tanto diverse tra loro quanto perfettamente compatibili: Disamparados, un drammatico sguardo su quelle persone che vivono ai margini della società e che sono costrette a procurarsi il cibo andandoselo a cercare fra i rifiuti prodotti dalla nostra vita di tutti i giorni, e Spunta la luna dal monte, delicata ninna nanna che vuole intravedere una via d’uscita, sia per il destino di queste persone, quanto per i disabili in generale che, come Bertoli stesso, rimangono segnati per tutta la vita dal proprio handicap”.
{Gino Marielli. Dal libro “1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita”, Di Ezio Guaitamacchi}

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Spunta_la_Luna_dal_monte/Sabato

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