La donna cannone – Francesco De Gregori

E con le mani amore, per le mani ti prenderò
E senza dire parole nel mio cuore ti porterò

TITOLO: La donna cannone
AUTORE: Francesco De Gregori
GENERE: canzone d’autore
ANNO: 1983

La donna cannone, famosissima canzone di De Gregori, esprime con una melodia intensa e malinconica un amore struggente ed impossibile, che però trova finalmente il coraggio di essere vissuto, di volare al di sopra di ogni pregiudizio.
De Gregori compose questa canzone prendendo spunto da un trafiletto su un giornale che raccontava di quando, nei primi anni del ‘900, una donna cannone decise di abbandonare il circo in cui lavorava per seguire il suo grande amore, violando deliberatamente le regole circensi dell’epoca.

Ecco il video della canzone ‘La donna cannone’:

-testo-
La donna cannone

Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno
Giuro che lo farò
E oltre l’azzurro della tenda, nell’azzurro io volerò
Quando la donna cannone d’oro e d’argento diventerà
Senza passare per la stazione l’ultimo treno prenderà
E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà
E dalle porte della notte il giorno si bloccherà
Un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà
E dalla bocca del cannone una canzone suonerà

E con le mani amore, per le mani ti prenderò
E senza dire parole nel mio cuore ti porterò
E non avrò paura se non sarò come bella come dici tu
Ma voleremo in cielo in carne e ossa, non torneremo più
E senza fame e senza sete
E senza ali e senza rete voleremo via

Così la donna cannone, quell’enorme mistero, volò
E tutta sola verso un cielo nero nero s’incamminò
Tutti chiusero gli occhi nell’attimo esatto in cui sparì
Altri giurarono e spergiurarono che non erano mai stati lì

E con le mani amore, con le mani ti prenderò
E senza dire parole nel mio cuore ti porterò
E non avrò paura se non sarò come bella come vuoi tu
Ma voleremo in cielo in carne e ossa, non torneremo più
E senza fame e senza sete
E senza ali e senza rete voleremo via


“Avevo trovato un riff sul pianoforte, come dei grappoli di note a cascata verso l’alto, e me lo andavo suonando senza muscire a farne una vera canzone (…). Por mi capitò di leggere su un giornale un articolo di questi a metà fra la sociologia e il folklore: l’occhiello diceva più o meno ‘Nei guai il circo
di…’ e il titolo era ‘La donna cannone pianta tutti e se ne va. Pensal che questa cosa potesse
diventare una canzone, ci attaccai quel rill che mi perseguitava e tutto filò liscio”.



De Gregori però non è particolarmente convinto di questa canzone, perché a suo dire è troppo aperta, ricorda troppo la tradizione italiana del belcanto, e questo secondo lui è un difetto; la ritiene troppo ‘saneremese’ per i suoi gusti.

Possibile significato/interpretazione:

“Le canzoni che scrivo sono per loro natura ambigue, non si prestano a una lettura
semplice… mi piace che una canzone possa essere letta in due modi, possa voler dire due cose insieme.”

Il testo può essere interpretabile in vari modi, ci sono vari significati che ‘convivono’: la donna cannone può essere la donna che si esibisce nel circo facendo il numero in cui viene sparata con il cannone (un numero pericoloso, specialmente nella delicata fase di atterraggio); può anche far riferimento ad una donna sovrappeso, con un corpo non conforme ai canoni di bellezza classici; può essere anche una donna che ‘la spara grossa’, che fa qualcosa sopra le righe, che desta scandalo.

Osare qualcosa di impossibile e in fondo così semplice, come amare ed essere amati: questo è l’ultimo ‘numero’ che questa donna cannone eseguirà: volare in cielo, sollevata dalla forza dell’amore, mano nella mano con l’amato…. Così possiamo immaginare questa donna finalmente felice, leggera, libera dai vincoli che la intrappolavano.

Libera anche dai dubbi e paure relativi al suo corpo, al suo essere considerata bella o meno bella dagli altri. Molte donne, sono certa, hanno provato profonda emozione nelle parole ‘e non avrò paura se non sarò bella come vuoi/dici tu’, perché è di certo un sogno comune a molte donne potersi liberare da timori e giudizi sul proprio corpo; i pregiudizi estetici spesso impediscono di cogliere la vera bellezza interiore che una persona ha nel cuore, e sembra quasi che chi non ha un corpo conforme ai canoni non abbia possibilità di essere amato.

Tuttavia c’è anche qualcosa di oscuro, in questo volo: la canzone parla di un cielo nero, di un volo oscuro, misterioso e senza ritorno (‘non torneremo più’ dove? al circo? sulla terra? chissà….); forse per amore sta compiendo un ‘salto nel buio’, si avvia verso un futuro pieno di incertezze; ma potrebbe essere anche l’ultimo viaggio, quello della morte; una morte magari non fisica, ma relativa al grande ‘salto’, ad un cambiamento di vita totale, in cui il passato viene lasciato alle spalle, morto e sepolto.
Tutte queste strade interpretative sono possibili; resta l’immagine bellissima di questa donna che vola, che segue il suo sogno d’amore, libera da tutto.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/La_donna_cannone/Canta_canta

Ezio Guaitamacchi, 1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita

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