La canzone del sole – Lucio Battisti

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
Le tue calzette rosse
E l’innocenza sulle gote tue
Due arance ancor più rosse

TITOLO: La canzone del sole
AUTORI: Lucio Battisti e Mogol
GENERE: Pop
ANNO: 1971

La canzone del sole è una delle canzoni più famose di Lucio Battisti ed è tutt’ora uno dei pezzi più ascoltati ed eseguiti della musica italiana. Infatti ha una melodia molto semplice da eseguire alla chitarra; è costituita infatti da soli 3 accordi (La – Mi – Re) che si ripetono a rotazione; ciò la rende accessibile anche agli allievi alle prime lezioni.

La canzone parla di due persone, un ragazzo e una ragazza, che si sono conosciuti da bambini e che si reincontrano dopo vari anni, in età adulta; se da un lato riemergono i ricordi delle loro vacanze al mare, dall’altro c’è anche una consapevolezza nuova, e qualche conflitto, imbarazzo e disagio, che però alla fine si risolve, come ombre allo spuntar del sole.

Ecco il video della “Canzone del sole”:

-testo-
La canzone del sole

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
Le tue calzette rosse
E l’innocenza sulle gote tue
Due arance ancor più rosse
E la cantina buia dove noi
Respiravamo piano
E le tue corse, e l’eco dei tuoi no, oh no
Mi stai facendo paura

Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna dimmi
Cosa vuol dir sono una donna ormai
Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai
Per diventar quel che sei
Che importa tanto tu non me lo dirai
Purtroppo

Ma ti ricordi l’acqua verde e noi
Le rocce, bianco il fondo
Di che colore sono gli occhi tuoi
Se me lo chiedi non rispondo

O mare nero, o mare nero, o mare ne-
Tu eri chiaro e trasparente come me
O mare nero, o mare nero, o mare ne-
Tu eri chiaro e trasparente come me

Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi
Noi due distesi all’ombra
Un fiore in bocca può servire sai
Più allegro tutto sembra
E d’improvviso quel silenzio fra noi
E quel tuo sguardo strano
Ti cade il fiore dalla bocca e poi
Oh no, ferma ti prego la mano

Dove sei stata, cos’hai fatto mai?
Una donna, donna, donna, dimmi
Cosa vuol dir sono una donna ormai
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
Non so chi sei, non so più chi sei
Mi fai paura oramai purtroppo

Ma ti ricordi le onde grandi e noi
Gli spruzzi e le tue risa
Cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi
La fiamma è spenta o è accesa?

O mare nero, o mare nero, o mare ne-
Tu eri chiaro e trasparente come me
O mare nero, o mare nero, o mare ne-
Tu eri chiaro e trasparente come me

No, no, no, no, no, no (o mare nero, o mare nero, o mare ne-)
No, no, no, no, no, no (o mare nero, o mare nero, o mare ne-)
No, no, no, no (o mare nero, o mare nero, o mare ne-)
No (o mare nero, o mare nero, o mare ne-)

Il sole quando sorge, sorge piano e poi
La luce si diffonde tutto intorno a noi
Le ombre ed i fantasmi della notte
Sono alberi e cespugli ancora in fiore
Sono gli occhi di una donna
Ancora pieni d’amore

Possibile interpretazione e significato:

Mogol dichiarò che scrisse il testo del brano ispirandosi al ricordo di una vacanza estiva trascorsa da bambino a Silvi Marina (TE), dove conobbe un’amica chiamata “Titty”. Ha poi immaginato come avrebbe potuto svolgersi un eventuale reincontro tra loro, a distanza di anni, in età più adulta.

Sull’interpretazione da dare al testo si è molto discusso; ognuno ha le sue opinioni, e in effetti la bellezza di questa canzone è proprio data dal fatto che può aprirsi a varie interpretazioni, non ce n’è per forza una sola giusta.
Nella canzone i ricordi si accavallano, non si sa quali immagini si riferiscano al passato (l’infanzia) o al presente (loro due adulti), quali parole siano pronunciate da lui o da lei, ecc; emozioni, momenti, parole si intrecciano e sfumano continuamente l’uno nell’altro; ciò rende la canzone di fatto ambigua, ma è proprio su questa ambiguità che si regge il suo fascino, la sua ricchezza di senso, la sua modernità, sempre capace di suscitare curiosità ed interesse.

Una possibile interpretazione è che lui abbia il ricordo di lei come una ragazza innocente, ma che si trovi spiazzato di fronte alla sua consapevolezza di donna adulta, al suo sorriso sicuro; mentre prima, da ragazzini, era lei ad avere paura di lui (nella cantina buia dove lui forse aveva tentato un approccio, facendola fuggire), ora è il contrario: lei dice ‘sono una donna ormai’ (cioè sono grande, non sono più ingenua come una volta, sono consapevole di me stessa) e lui non capisce cosa significhi, si chiede quali esperienze abbia fatto, ma sa che lei non potrebbe mai rispondere ad una simile domanda. Il cambiamento di lei lo mette in imbarazzo e a disagio.
Lui ricorda i suoi occhi come ‘azzurri’, ma ora non riesce più a capire quale sia il loro colore, tanto è cambiata; lei gli appare come un ‘mare nero’, non sa più chi sia, non riesce a decifrarla, è misteriosa.
La parte di loro due distesi sull’erba potrebbe riferirsi al presente da adulti: il ‘fiore in bocca’ potrebbe essere uno spinello; forse c’è un tentativo di approccio da parte di lei, e lui la blocca (‘ferma ti prego la mano’), perché il fatto che sia lei a prendere l’iniziativa lo destabilizza.
Torna sugli occhi di lei e si chiede se ‘la fiamma (del suo antico amore per lui) è spenta o accesa’ .
Forse lei non è più ‘chiara e trasparente’, o forse non lo è mai stata…. Forse quella ragazzina innocente che lui ricorda è solo un’immagine idealizzata del suo amore immaturo. Un pensiero che lo fa stare nel dubbio, ma alla fine pare trovare risposta proprio negli occhi di lei, che si rivelano ancora innamorati.

Questa è l’interpretazione che io ritengo più probabile, ma ovviamente è solo una delle tante interpretazioni possibili. C’è chi l’ha intesa come una canzone maschilista, in cui lui abusa di lei, ragazzina innocente, che scappa via spaventata. E che poi da adulto torna a molestarla, ma lei si oppone perché più grande e consapevole, e lui allora si spaventa.

C’è anche chi ha dato alla canzone una lettura politica, ritenendo che ci fossero dei riferimenti ‘di destra’: il ‘mare nero’ e ‘la fiamma è spenta o accesa’ (fiamma tricolore, simbolo dell’MSI).
Ma Mogol ha negato, specificando che per lui il ‘mare nero’ è un’immagine di inquinamento ed è simbolo di una ferita.

Mi ricordo anche, anni fa, di aver letto un’interpretazione secondo cui questa canzone si riferirebbe alla comparsa delle mestruazioni (che sarebbero appunto il ‘mare nero’) e al cambiamento della pubertà.

Si può dire quindi di tutto, ma rimane, quello sì, il concetto di un cambiamento che comporta dapprima spavento e disorientamento, e poi una crescita, una maturazione, un’accettazione.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/La_canzone_del_sole/Anche_per_te#La_canzone_del_sole

Luca Beatrice, Canzoni d’amore, Mondadori, 2018.

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