Centro di gravità permanente – Franco Battiato

Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente …

TITOLO: Centro di gravità permanente
AUTORI: Franco Battiato, Giusto Pio
GENERE: Pop
ANNO: 1981

Il ‘centro di gravità permanente’ menzionato nella canzone fa riferimento ad un punto fermo della propria personalità, che non subisce condizionamenti esterni, e che riflette la natura più autentica del Sé. Scoprire il proprio centro di gravità permanente fa parte degli insegnamenti di Gurdjieff, filosofo e mistico che ha avuto molto influsso sul pensiero di Battiato.
La canzone menziona poi vari personaggi, immagini, situazioni che appaiono insensate, contraddittorie e molto disorientanti; per questo è importante trovare un ‘centro’, un punto fermo che non si lascia scomporre o confondere da questo turbine vortico che gli sta passando davanti; questo ‘centro’ ci permette di mantenerci stabilii anche a cospetto di tutta la realtà multiforme e instabile con cui veniamo in contatto nella nostra vita.
La nostra missione di esseri umani dovrebbe essere riuscire innanzitutto a connetterci a questo ‘centro di gravità’ all’interno di noi stessi.

Ecco il video della canzone “Centro di gravità permanente”:

-testo-
Centro di gravità permanente

Una vecchia bretone
Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù
Capitani coraggiosi
Furbi contrabbandieri macedoni
Gesuiti euclidei
Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
Della dinastia dei Ming

Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di…
(coro:) Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Over and over again

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche
Non sopporto i cori russi
La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese
Neanche la nera africana

Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di…
(coro:) Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Over and over again

You are a woman in love
Baby I need your love
I want your love
Over and over again
Come in into my life
Baby, I want to give you my soul
Baby, I need your love


Una vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù: non ho trovato ipotesi sull’identità di questa figura, ma a me personalmente ha fatto venire in mente riferimenti pittorici, più che letterari; in particolare mi fa pensare ai quadri di Van Gogh, che spesso ha ritratto donne bretoni, e di cui esiste un ritratto che si intitola proprio ‘Vecchia Bretone’; non è ritratta con gli attributi qui descritti, tuttavia Van Gogh (come molti altri artisti di quel periodo, in cui c’era la moda delle ‘cineserie’) era molto attratto dallo stile pittorico orientale e in particolare dalle stampe giapponesi, che influirono anche sul suo modo di dipingere.

Capitani coraggiosi: allusione all’omonimo romanzo di Kipling, che racconta le avventure di un ragazzo 15enne a bordo di un peschereccio da cui è stato salvato da un naufragio, e in cui impara a maturare e diventare uomo.

Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming: allude al missionario gesuita e matematico euclideo Matteo Ricci, che andò in missione nella Cina governata dalla dinastia dei Ming; per farsi accettare si rasò il capo e si vestì come un bonzo, cioè come un monaco buddista. Egli fu il primo a tradurre in latino le opere principali di Confucio, del buddismo e del taoismo;

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche: la scena orientale si mischia ad un ricordo personale, probabilmente dell’infanzia dell’autore, creando una stana “sintesi”.

Non sopporto i cori russi La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese Neanche la nera africana: è una frase ironica, perché la new wave è esattamente il tipo di musica che fa Battiato; il free jazz punk è uno stile talmente bizzarro che probabilmente nemmeno esiste… Tutto ciò può essere interpretato come una ‘punzecchiatura’ verso chi si mostra eccessivamente critico e negativo su tutto, magari solo per atteggiarsi, e senza nemmeno sapere bene, in verità, di cosa sta parlando.

You are a woman in love…. over and over again: sono espressioni che riecheggiano le parole della canzone ‘Woman in love’ di Barbra Streisand, mischiate con altre parole che appartengono ad altre canzoni degli anni ’50, tra cui ‘Unchained Melody’.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Centro_di_gravit%C3%A0_permanente

https://www.rockit.it/articolo/franco-battiato-centro-gravita-permanente-significato

Paolo Jachia, Battiato voglio vederti danzare: Gli album e le canzoni (1979-2019)

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